Anno di produzione: 1984
Studio Pierrot
Tratto dall’omonimo manga
(datato 1979) del maestro Kaoru Shintani, Area 88 è un piccolo
gioiello dell’animazione giapponese. Composto da tre OAV della
durata di 45 minuti circa (i primi 2) e 1 ora e mezza (il
terzo), narra le avventure (o meglio, le disavventure) di Shin
Kazama, giovane pilota della Yamato Airways, arruolato per
errore nella legione straniera dell’emirato di Aslan. Ad
ingannarlo è stato infatti il fedele amico di corso Kanzaki,
anch’egli neo pilota e invidioso dell’abilità, ma soprattutto
della fortuna (Shin è fidanzato con la figlia del presidente
della Yamato Airways…) del compagno.
Dopo averlo fatto ubriacare
per bene, Kanzaki fa firmare a Shin un modulo per arruolarsi
nella legione straniera, spacciandolo per un semplice permesso
di libera uscita. Il ragazzo viene così assegnato ad Area 88, un
reparto specifico di mercenari alla guida di aerei da guerra.
Come recita Saki Vashta, il
comandante in capo…
“Esistono solo tre modi per
uscire da Area 88:
Il primo è tenere duro per
un periodo di 3 anni
Il secondo è quello di
pagare una penale di un milione e mezzo di dollari
Il terzo è farsi ammazzare”.
Shin, per sopravvivere,
dovrà per forza uccidere i suoi nemici e racimolare il milione e
mezzo di dollari utile per lasciare Area 88 o proverà a fuggire?
E in quel caso, le sue mani ormai sporche di sangue, saranno
degne di tornare da Ryoko, la ragazza che ancora lo aspetta a
Tokyo?
In effetti, all’interno di
questi tre OAV, abbiamo tutti gli elementi validi per un film
drammatico. La morte, le uccisioni, l’amicizia, lo spirito di
sacrificio, ma anche elementi da soap opera, come la storia
d’amore tra Shin e Ryoko…
Tecnicamente la serie è di
alta fattura, con spettacolari duelli aerei e musiche molto
belle e coinvolgenti.
Una menzione particolare
alla sigla di apertura - How far the paradise? - che già
sottolinea la difficoltà del personaggio di raggiungere il suo
paradiso… e alla bellissima sigla finale del secondo film,
‘Kanashimi no destiny’.
Le animazioni sono sempre
all’altezza e la cura del design decisamente dettagliata.
L’autore Shintani si è dichiarato grande amante di aerei e
ne è la prova la presenza di parecchi jet famosi tra i quali
ricordiamo l’A-4F Skyhawk, A-10A Thunderbolt II, AV-8A Harrier
II, Blackburn Buccaneer, Dassault Mirage F1, English Electric
Lightning, F-4J/E Phantom II, F-5E Tiger II, F-8E Crusader, F-14
Tomcat, F-15 Eagle, F-16A Fighting Falcon, F-20 Tigershark,
F-105D Thunderchief, F-100 Super Sabre, F/A-18A Hornet, IAI Kfir,
J35F Draken, MiG-17 Fresco, MiG-21 Fishbed, MiG-23 Flogger,
MiG-27D Flogger, Sea Harrier FRS Mk.1, T-6 Texan e OV-10 Bronco (fonte Wikipedia, per la lista
degli aerei)
La disperazione di Shin,
così come il suo desiderio di tornare in Giappone è palpabile
fin dai primi minuti, quando si vede il ragazzo mettere le
classiche crocette sul calendario per segnare lo scorrere dei
giorni.
Fuori da Area 88 le persone
si rifanno una vita, vanno avanti. A sottolineare il fatto,
risulta toccante la scena di Miki, miglior amico e commilitone
di Shin, che incontra dopo tanto tempo la ex fidanzata, proprio
durante il viaggio di nozze della giovane, ormai sposata con un
altro uomo. Ad Area 88, le persone diventano invece delle
macchine da guerra, uccidono, soffrono e muoiono. Lasciano alle
spalle passati difficili, ricordi che non riescono a dimenticare
perché troppo dolorosi. Il passato ormai non conta più, solo il
suono dei proiettili e l'odore del combustibile dei loro aerei
accompagnano le lunghe giornate.
Può un uomo uccidere dietro
compenso per anni e poi tornare a vivere pacificamente con i
suoi simili come se nulla fosse? Questa è la domanda principale
dell’anime (e del manga). La risposta avverrà nel finale
dell’opera.
Molto bella la figura di
Boris, terrorizzato dall’idea di dormire con la luce spenta
perché, nel buio, rivede i volti dei suoi amici persi durante le
battaglie: “E’ bello avere degli amici soprattutto quelli
disposti ad attraversare l’inferno insieme a te, non se ne
incontrano molti nella vita. Ma anche avendo degli amici così,
capita che prima o poi qualcuno ci rimetta la vita e muoia prima
degli altri. E’ la guerra, purtroppo. Che spreco… E’ per questo
che non volevo farmi degli amici e se provavo a spegnere la
luce, tutti quelli che erano morti prima di me tornavano a
trovarmi. Prima uno e poi l’altro. Sembravano volermi dire:
‘Ciao Boris, come va?’”
Alla morte di Boris, Shin
provvederà personalmente a spegnere la luce di camera sua,
permettendo all’anima dell’amico di riposare per sempre.
Nota: lascia decisamente
perplessi il modo di togliere gli ordigni esplosivi attaccati
alle ali dell’aereo della Yamato airlines. E’ sufficiente
centrarli con dei missili per farli volare via? Ma non
esploderebbero al contatto con il proiettile? Forse era più
sensato (anche se difficilmente credibile) farli schizzare via,
urtandoli con l’ala di uno dei Jet di Miki e Shin…
E’ da segnalare che di
questi tre OAV è stato prodotto, nel 2001, un remake di 12
episodi, con un design moderno e accattivante, ricco di una
grande quantità di animazioni in CG e che ripercorre la trama
originaria del manga.