1. Attacco dall'impero dei Dazaan
2. Un invasore dal pianeta Buio
3. L'amore tra padre e figlia
4. Sasolinger contro l'armata UFO
5. La sfida dei Dazaan
6. L'attacco di Gyldaloss
7. L'invincibile Gangaroo
8. Ufo Diapolon e l'energia
chiave
9. La costellazione dei Dazaan
10. Il principio della fusione
11. Il segreto della distruzione
di Apolon
12. Mia madre viene dal pianeta
Apolon
13. Nessuna via d'uscita
14. Attacco in formazione!
15. Operazione distruzione T...
16. Assassini dallo spazio
17. L'uomo dallo strano pianeta
18. 3 secondi all'esecuzione
19. UFO 22: sabotaggio
20. Ecco la nuova Apolon!
21. Un'eclisse da 13 minuti!
22. Via! per la rotta più breve
23. Attacco al vulcano Gildera
24. L'esplorazione di Gyldera
25. Partenza per Dazaan
26. La regina dello spazio
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LA SERIE:
Trama:
Takeshi vive assieme ad altri ragazzi in una
casa per orfani chiamata “casa del cielo blu”, dove fa parte di
una squadra di football americano. Il giorno del suo sedicesimo
compleanno, la direttrice dell’istituto decide di svelargli che il
ragazzo non è un orfano come tutti gli altri, ma fu abbandonato
quando era ancora in fasce.
Il ragazzo, il giorno seguente, dopo aver
litigato con gli amici si mette a correre nel campo sotto un forte
temporale. Improvvisamente dal cielo arriva una luce accecante, da
cui scende una enorme spada luminosa che colpisce il giovane nel
petto, facendolo svenire. Gli amici Goro, Matsuo e Miki, accorrono
e vengono colpiti anch’essi da un fascio di luce, perdendo
conoscenza. I ragazzi si risvegliano dopo diverso tempo,
all’interno di una base scientifica.
Un uomo misterioso, di nome Labi dice a
Takeshi di essere venuto sulla Terra per riportarlo a casa.
Takeshi, infatti proviene dal pianeta Apolon, che dista circa
trecento milioni di anni luce dalla Terra. Il re di questo
pianeta, il padre di Takeshi, è stato assassinato dai Dazaan, un
popolo invasore. Re Apolon, per salvare la popolazione, aveva
costruito il “generatore della super energia” e il “dispositivo di
assorbimento” suddiviso, a sua volta, in due parti: il “cuore di
energia” e ”l’energia chiave”. Purtroppo i Dazaan lo vennero a
sapere ed attaccarono il pianeta rubando il cuore di energia,
mentre l’energia chiave fu messa in salvo. Ora questa si trova
all’interno del petto di Takeshi, sotto un tatuaggio a forma di
corona solare, indicante che il giovane è il Dai Apolon. L’energia
chiave genera anche un’ulteriore potentissima energia, utilizzando
i raggi solari.
Labi affida a Takeshi e ai suoi amici (ai
quali si unirà dal secondo episodio anche Hideki, il quinto
componente del gruppo), delle navicelle spaziali e tre grossi
robot costruiti appositamente per sconfiggere i Dazaan: Hedda,
Trangu e Legga. Dall’unione dei tre robot nascerà Diapolon. Al suo
interno il corpo di Takeshi subirà una trasformazione diventando
delle stesse dimensioni del robot, rivestendosi con esso al pari
di una corazza.
Alla fine della vicenda Takeshi, dopo aver
trovato la madre e averla salvata dai Dazaan, riuscirà a
sconfiggere i nemici e far rifiorire il suo pianeta d’origine.
Ricordi che ci hanno spinto a rivederlo:
-Il design particolare del robot inneggiante
al football americano (con il gesto di calzarsi l’elmetto prima di
iniziare una battaglia)
-La bella sigla iniziale che, già dal testo,
promette bene (e svela parte della trama)
-Ci ricordavamo che i nemici erano piuttosto
abili, ma non ricordavamo lo svolgersi della vicenda e il finale
Regge le aspettative?
La storia, pur utilizzando un cliché caro alle serie giapponesi
(ovvero l’orfanotrofio e il principe del pianeta lontano lontano…)
diventa via via sempre più interessante ed avvincente.
L’animazione a volte lascia un po’ a desiderare. Il pezzo più
evidente e ripetuto è l’entrata di Takeshi nell’astronave… non ci
entrerebbe mai nemmeno se lo volesse, è troppo grande! Oltretutto
il ragazzo ‘cicca’ clamorosamente il salto tutte le volte… lo
porterebbe a seguire lo stesso destino della moto di
Jeeg (ovvero
morte certa spiaccicato in fondo a un crepaccio)! Le BGM, sono
adatte alla serie robotica, con il solito strumentale della sigla
che enfatizza le vittorie del Diapolon.
Curioso ed interessante al tempo stesso, il continuo
riferimento al football americano. Takeshi e tutti i ragazzi del
reparto UFO giocano a football, hanno come divise da pilota una
tuta da football con relativo casco e, il mecha design dello
stesso Diapolon, è modellato con le protezioni caratteristiche dei
giocatori di questo sport.
Per non parlare poi delle armi; l’arma finale di Diapolon,
altri non è che un pallone ovale dotato di due punte alle
estremità, che il robot serba all’interno delle sue spalle!!!
Per chiamare le rispettive astronavi, i nostri amici devono
essere sempre necessariamente in 3 (malgrado i protagonisti siano
5!). Infatti, devono esibirsi ogni volta con movenze da
cheerleaders, sbracciandosi in un balletto degno di YMCA, imitando
le lettere U. F. e O.
Raramente si capisce se i nomi dei robot chiamati da Takeshi
sono sempre gli stessi… Il giovane infatti li storpia spesso,
cambiando ad esempio Trangu in Trungu (pronunciato proprio così).
I tre nomi dei robot (Hedda, Trangu e Legga appunto), non sono
altro che la traslitterazione giapponese dei vocaboli inglesi
Head, Trunk e Leg, ovvero le parti che compongono poi il Diapolon.
Solitamente, nei cartoni giapponesi, la squadra è tale e
compatta nell’aiutarsi vicendevolmente. In Diapolon NO! Più di una
volta, quando un compagno è in difficoltà, gli altri resteranno a
guardarlo mentre va incontro al suo destino. In alcune puntate
addirittura faranno la ‘conta’ per decidere chi sacrificare (e non
sempre il sacrificato sarà d’accordo con la decisione del gruppo).
In una puntata addirittura Hideki inciterà Goro a sacrificarsi in
una missione pericolosissima: “Goro, DEVI FARLO!!”. Nuova ottica
del gioco di squadra viene denominata: ‘legge di Diapolon’.
Fatto curioso: Pur avendo a disposizione ben tre robot, i
nostri amici preferiranno sempre formare il Diapolon evitando di
pilotare i robot dall’interno (cosa che faranno solo in un
episodio). Comunque è sempre in linea con lo spirito di squadra
citato poc'anzi, infatti, così facendo, non saranno in tre a
rischiare la pelle lottando nei robot, ma solo il povero Takeshi
dentro il Diapolon.
Il finale è avvincente, con un susseguirsi di colpi di scena a
non finire: la madre di Takeshi ancora viva (e inspiegabilmente
giovane… sarà perché aliena?), il generale nemico Gyranic che tradisce…
Zoldover
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