-Nessuno sapeva come finisse
-Le angherie a cui viene continuamente
sottoposta Nicoletta da parte di Michela
-I duri allenamenti del signor Egawa
-Le 'mazzette' che elargisce la ricca e
facoltosa mamma di Michela per far andare avanti la carriera
della figlia
Regge le aspettative?
La serie è datata 1971 e i suoi anni si
sentono tutti, specialmente nelle animazioni e nello stile di
disegno. Ciò nonostante mantiene un'assoluta freschezza nelle
situazioni e la visione risulta estremamente godibile.
Da notare che nello staff tecnico figura il
nome di Yoshikazu Yasuhiko, conosciuto per aver curato il
character design di Mobile Suit Gundam, Zambot 3 e altri
capolavori robotici.
Bella e particolare la sigla di Nico
Fidenco che già nei primi versi cerca di spiegare parte della
trama, senza spoilerare nulla visto che lo scambio delle due
culle ci viene presentato proprio all’inizio della prima
puntata.
La serie era arrivata in Italia negli anni
80 con un primo doppiaggio dove i nomi delle protagoniste (Nozomi
e Miki) erano diventati Jane e Micci. Negli anni 90 è stata poi
acquistata da Mediaset che ha riproposto un nuovo doppiaggio
dove tutti i nomi sono stati nuovamente cambiati,
italianizzandoli, ma lasciando inalterati i cognomi originali.
Dunque Nozomi è diventata Nicoletta Mine, Miki Michela Koda e
altri protagonisti sono diventati Edgardo Egawa, Felice
Mitsujima, Giancarlo Nohara ecc… rendendo il tutto piuttosto
comico. Addirittura gli yen si sono trasformati in lire
italiane!
Questa seconda edizione ha comunque il
pregio di aver tradotto interamente tutte le canzoni cantate da
Miki e Nozomi, canzoni che nella prima versione erano rimaste in
giapponese.
Nulla da dire invece sul doppiaggio. Tutte
ottime e azzeccate le voci tra le quali citiamo Debora Magnaghi
su Nicoletta, Nadia Biondini su Michela e Franco Gamba su Fanny.
Le crudeli angherie e le continue
vessazioni cui viene sottoposta la povera Nicoletta, rimandano
inevitabilmente il pensiero a un’altra serie shojo simile nei
contenuti: glass no kamen, ovvero ‘il grande sogno di Maya’ con
Nicoletta nei panni di Maya, Michela in quelli di Ayumi Himekawa
(con la quale non spartisce però l’abilità e la lealtà) e il
signor Egawa in quelli della signora Tsukikage.
A differenza di Maya, però, Nicoletta dovrà
fare molta più gavetta, aggirandosi a cantare canzoni d’amore,
in bettole di infima categoria e portando la disperazione più
profonda e nera nei volti dei poveri avventori dei locali
(provate a guardare qualche immagine nella pagina degli errori…)
Errori ce ne è parecchi, specialmente di
disegno ma anche di animazioni. Basti pensare a doppie cornette
presenti in un telefono, valigette rimaste sospese per aria e
tassisti che cambiano volto da una scena all’altra.
Detto questo, la serie risulta
comunque molto piacevole nella sua visione, con una trama
davvero interessante che lascia letteralmente incollati alla
sedia per vedere cosa succederà ancora e, non meno importante,
un finale che non lascia niente in sospeso.
Geruge