1. Zambot Ace, avanti! 2.
Un aiuto inaspettato
3. Uniti per la vittoria
4. King Biar!
5. Un mare colmo di rabbia
6. Il ritorno di Gengoro
7. Chi è il nemico?
8. Ritorno a Tokyo
9. In lotta contro il tempo
10. Caccia all'uomo
11. Nella tana del nemico
12. Un triste compleanno
13. La lunga strada del guerriero
14. La promessa di Aki
15. Il coraggio e l'onore
16. Il dramma delle bombe-uomo
17. Quando brilla una stella
18. Aki e Kappei
19. Fuga verso il domani
20. Il giorno della partenza
21. L'ultima battaglia
22. La fine di Butcher
23. Splendi per sempre!
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LA SERIE:
Trama:
Un giorno Kappei, un ragazzino in gamba come tanti, viene convocato urgentemente dal nonno.
Senza alcuna spiegazione, la madre lo spoglia, gli infila una tuta da pilota,
gli da un casco e il giovane si ritrova alla guida dello Zam-bird, un veicolo
spaziale potentissimo! Nonostante sia la prima volta che lo vede, Kappei non ha
la minima difficoltà a pilotare il mezzo. Gli viene così spiegato che la sua
famiglia, i Jin, sono originari del pianeta Bern, andato distrutto 200 anni
prima. Per sfuggire ai Gaizock, loro mortali nemici, i Jin si rifugiarono sulla
Terra, integrandosi perfettamente agli esseri umani. Il ragazzo era stato
addestrato durante il sonno tramite ipnosi, nell'eventualità che un giorno i nemici
li avessero localizzati. Quel giorno purtroppo era arrivato.
Assieme ai cugini Uchuta, alla guida dello Zam-Bull, e Keiko sullo Zam-base,
convertendo lo Zam-bird nel robot Zamb-Ace, i tre veicoli possono combinarsi e
formare il robot gigante Zambot 3.
Le famiglie Jin, Kamie (da cui proviene Uchuta) e Kamikita (di cui fa parte
Keiko) erano fuggite su tre gigantesche navi spaziali (chiamate con molta
fantasia Biar I-II-III) che, combinate tra loro, formano il "King biar", una
vera e propria base per lo Zambot 3. Non appena "Killer the Butcher",
sanguinario generale dei Gaizock , attacca, i Jin decidono di sacrificare la
loro copertura terrestre, riesumando le Biar, per poter difendere al meglio la
loro nuova patria ed evitare che finisca come Bern.
La popolazione terrestre però, invece di vederli come "eroi che difendono il
pianeta", li additerà come unici responsabili della guerra, avendo guidato i Gaizock
sulla Terra (cosa, tra l'altro, non del tutto falsa). Invece di aiutarli a
cacciare l'invasore, alcuni terrestri
arriveranno addirittura ad ostacolarli.
Questa per sommi capi è la storia di Zambot 3, una delle più belle serie
robotiche dell'animazione giapponese. Chi a prima vista, vedendo "il robot
gigante e i soliti alieni che attaccano" penserà di trovarsi di fronte alla
solita solfa, avrà di che ricredersi. Ricordate che questa è un'opera di Yoshiyuki Tomino...
Ricordi che ci hanno spinto a
rivederlo:
-Una buona dose di violenza sparsa ad arte nei vari episodi. Mi ricordavo scene
in cui Kappei prendeva a pugni in faccia qualcuno e schiaffi che volavano a
destra e a manca.
-Lo Zambot 3. E' una vera gioia vederlo combattere. Ha tantissime armi (mitici i
sai!) e il mecha design è bellissimo (se mai cederò alla tentazione di comprarmi
un "Soul of Chogokin", sarà proprio lo Zambot)!
-La drammaticità della storia. A differenza delle altre serie con robottoni, qua
è guerra vera, le città non vengono ricostruite l'episodio dopo e la gente
continua a piangere i propri morti.
-La diffidenza e l'astio con cui i terrestri trattano gli eroi, ci ricorda altre
serie come Kyashan e
Bem.
-Le azioni meschine dei nemici che vanno oltre il terrorismo più cruento. Ai
tempi mi avevano colpito molto le puntate con le "bombe uomo".
-Il finale. Quando avevano trasmesso la serie in TV, non ero riuscito a vederla
finire, ma sapevo che il finale era uno tra i più tristi mai visti...
Regge le aspettative?
L'animazione è buona e non fa uso di scene riciclate (escludendo l'agganciamento
dello Zambot 3, of course). Le musiche sono bellissime e saranno sfruttate come
base per quelle del Daitarn 3 (soprattutto quando lo Zamb-ace chiama la valigetta contenente il
fucile che il robot compone prima di sparare, idea che verrà ripresa con la
sequenza di Aran Banjo
che richiama l'arma dalla Mach-patrol).
Offre pochi siparietti divertenti, ma d'altronde la serie non ha come obiettivo
primario quello di sdrammatizzare...
Una cosa che abbiamo trovato particolarmente buffa, avviene in un episodio
durante il quale compare la sorellina di Keiko. La bambina è veramente brutta e
la musica di sottofondo risulta essere la stessa presente in scene drammatiche
quali l'attacco dei nemici!!
La storia è molto bella ed originale e il finale si merita appieno la sua triste
fama.
Una curiosità sulla bellissima sigla di fine episodio; in pratica alcuni versi
tradotti dicono "Stella del cielo, noi non ritorneremo. Addio, addio, non ti
rivedremo più". Ecco perché già in questa sigla, si respira una profonda aria di
tristezza e morte.
Zanin
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